Licenziamento discriminatorio

Che cos’è licenziamento discriminatorio

Il licenziamento discriminatorio è la cessazione del rapporto di lavoro per motivi contrari ai diritti fondamentali dell’uomo garantiti dalla Costituzione. Si tratta quindi di un licenziamento illegittimo poiché le ragioni che stanno alla base della recessione dal contratto di lavoro sono censurabili.

Disciplinato dall’art. 3 della legge 108/1990, dall’art. 4 della legge 604/1966 e dall’art.15 dello statuto dei lavoratori, il licenziamento discriminatorio può essere sia individuale che collettivo. Un esempio di licenziamento discriminatorio collettivo si ha ad esempio quando un’azienda decide di licenziare dei lavoratori come ritorsione a fronte di agitazioni sindacali da essi condotte.
Non sono considerati motivi per il licenziamento discriminatorio l’età o le condizioni di salute del lavoratore che non implichino la perdita dei requisiti di idoneità previsti per svolgere l’attività lavorativa. Allo stesso modo non sono considerati motivi discriminatori le condizioni di salute di familiari per i quali il dipendente gode di permessi speciali.

Licenziamento discriminatorio Jobs Act e Riforma Fornero
Cosa accade in caso di licenziamento discriminatorio? La Riforma Fornero stabilisce che, a prescindere dal numero dei dipendenti assunti nell’azienda, il datore di lavoro deve reintegrare il dipendente nel posto di lavoro e corrispondergli un risarcimento in denaro con un importo minimo pari a 5 mensilità di retribuzione.

Al lavoratore devono inoltre essere versati i contributi previdenziali relativi al periodo di assenza dal posto di lavoro. In alternativa al reintegro, il lavoratore può chiedere al datore di lavoro il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità percepite.

L’entrata in vigore del Jobs Act non ha modificato la possibilità di reintegro del lavoratore. L’unica novità apportata sta nel fatto che il dipendente deve decidere se optare per il risarcimento (di 15 mensilità) o riavere il posto di lavoro entro 30 giorni dalla sentenza del giudice. In caso questi non si esprima in alcun senso, il rapporto di lavoro è da considerarsi concluso.

 

Licenziamento Giusta Causa

Come Licenziarsi? 3 consigli utili per non correre rischi Lasciare il posto di lavoro non significa necessariamente bruciare i rapporti e tagliare i ponti con il proprio capo e i colleghi, anche se, di solito, tra i motivi scatenanti vi sono mobbing o situazioni lavorative pessime. Tuttavia, ecco alcuni utili consigli per capire come licenziarsi senza correre rischi e senza fare passi falsi. Come Licenzi...
Differenza giusta causa e giustificato motivo Quando si parla di licenziamento, fondamentale è comprendere la differenza giusta causa e giustificato motivo. Cerchiamo di porre in evidenza gli aspetti tecnici pertinenti e che possono rappresentare un orientamento per dipendenti e datori di lavoro. Per comprendere la differenza giusta causa e giustificato motivo è necessario fare riferimento ...
Licenziamento per malattia: quando è legittimo? La legge stabilisce che il dipendente malato non può essere licenziato. Tuttavia, vi sono due casi che prevedono il licenziamento per malattia: nel momento in cui l'assenza supera la durata massima prevista dal contratto collettivo; se, nonostante l'assenza sia inferiore al suddetto limite, questa provochi un grave pregiudizio per l'org...
Licenziamento collettivo soppressione reparto Licenziamento collettivo soppressione reparto: come effettuare la scelta Se a causa di una ristrutturazione aziendale, ci si trova a dover sopprimere un’unità produttiva o uno specifico reparto dell’impresa, la scelta dei dipendenti da licenziare non dovrà ricadere solo su gli addetti a quel settore, se possono essere ricollocati nell’azienda. Que...
Visite Fiscali 2017 e licenziamento per malattia Il lavoratore dipendente che, nonostante la malattia, sia stato trovato fuori di casa non può essere licenziato automaticamente. Tuttavia vi sono una serie di casi in cui il datore di lavoro ha il pieno diritto di interrompere il rapporto con il dipendente. Vediamoli insieme. Visite Fiscali 2017, cosa si rischia se non si è reperibili? Il lavo...
Licenziamento senza giusta causa Licenziamento per giusta causa o giustificato motivo Il datore di lavoro può licenziare i dipendenti solo se sussistono le condizioni per la giusta causa o il giustificato motivo. Si parla di giusta causa di licenziamento quando il dipendente tiene una condotta scorretta tale da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro. Il giustifi...
Giusta causa licenziamento e dimissioni: quando è prevista? Cos’è la giusta causa e quando si verifica In materia di rapporti di lavoro, la giusta causa è l’evento che consente a una delle due parti di recedere anticipatamente dal contratto senza fornire alcun preavviso. La nozione di giusta causa non è però determinata esplicitamente dalla normativa vigente. L'art. 2119 del Codice Civile, infatti, si l...
Licenziamento giustificato e ingiustificato Licenziamento giustificato e ingiustificato per dirigenti e dipendenti Il licenziamento è l’atto con il quale il datore di lavoro palesa la propria volontà di recedere dal rapporto di lavoro con un dipendente. Il licenziamento ha effetto dal momento in cui il lavoratore ne viene a conoscenza e perché questo sia valido non è necessario il concorso ...
Licenziamento discriminatorio