Quando si desidera procedere al licenziamento di una badante, una colf o di un altro collaboratore domestico, il datore di lavoro deve comunicare all’interessato la propria intenzione di recedere dal contratto attraverso una lettera di licenziamento.
Come accade nella maggioranza dei contratti di lavoro, la conclusione del rapporto tra datore di lavoro e colf prevede un periodo di preavviso, che varia in base all’anzianità di servizio e al numero di ore settimanali lavorate. Se il rapporto di lavoro supera le 24 ore settimanali il preavviso è di 15 giorni (incluse le festività) per le lavoratrici fino a 5 anni di anzianità, e 30 giorni per quelle con più di 5 anni di anzianità.
Nei casi in cui l’impegno lavorativo non eccede le 24 ore settimanali, invece, il preavviso è di 8 giorni fino a 2 anni di anzianità e 15 giorni dai 2 anni di anzianità in su. Se il rapporto di lavoro si interrompe per volere del collaboratore, che rassegna le dimissioni, i termini per il preavviso di licenziamento sono ridotti del 50%.
In ogni caso, quando il contratto di lavoro viene recesso in modo unilaterale, la parte che decide di interrompere il rapporto ha l’obbligo di rispettare i termini di preavviso stabiliti. In caso contrario dovrà corrispondere all’altra parte del contratto un’indennità di mancato preavviso, con un importo pari alla retribuzione spettante al lavoratore per il periodo di preavviso.
Ma come redigere una lettera licenziamento colf o badanti? Nella lettera di licenziamento va indicata la data di inizio del contratto di lavoro, la data di conclusione del rapporto e l’entità dello stesso (ad esempio 24 ore settimanali). Non è necessario indicare la motivazione del licenziamento, poiché il lavoro domestico costituisce un’eccezione alla generalità dei rapporti di lavoro in quanto non è applicabile la tutela dei licenziamenti individuali (L.104/1990).
Esiste tuttavia la possibilità di licenziare un colf in tronco e senza pagare l’indennità di mancato preavviso, se si verificano le condizioni per la giusta causa di licenziamento, (ad esempio in caso di maltrattamenti dell’anziano o del bambino che il lavoratore deve assistere o di furti) che deve però essere supportata dalla presenza di prove o testimoni.
Ricordiamo infine che entro cinque giorni dalla data del licenziamento, il datore di lavoro deve informare l’Inps della conclusione del rapporto di lavoro. La comunicazione di licenziamento si trasmette accedendo al portale ufficiale dell’istituto, utilizzando il proprio PIN. Una volta collegato il soggetto deve seguire il percorso: “ Home – Servizi online – Servizi al cittadino – Lavoratori domestici”.