Naspi e ticket licenziamento: quali gli importi e a chi spetta

Naspi come funziona e come si calcola

Da maggio 2015 sono in vigore la Naspi e la nuova normativa sull’indennità di disoccupazione. Lo ha comunicato l’Inps con un messaggio in cui indica i nuovi limiti della Naspi e i gli importi relativi al ticket licenziamento 2015, che i datori di lavoro devono consegnare ai dipendenti in caso di cessazione anticipata del contratto. Il ticket dà luogo alla percezione della Naspi da parte del lavoratore.

Quali sono i nuovi importi Naspi? In caso il contributo si riferisca all’interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, il limite di cui all’articolo 4, c. 2 del D.lgs. 22/2015 è fissato a 1.195 euro. Di conseguenza, per le interruzioni che si sono verificate da maggio 2015, la soglia annuale di cui all’art. 2, c. 31 della legge 92/2012 corrisponde a 489,95 euro e l’importo massimo, riferito ai rapporti di lavoro con durata pari o superiore a 3 anni, è di 1469,85 euro.

In altre parole, per ogni anno di rapporto di lavoro, il datore deve versare al dipendente, attraverso un apposito F24, un contributo di 489,95 euro fino ad un massimo di 1469,85 euro (limite calcolato su 36 mesi d rapporto lavorativo).

Ma come si calcola il valore del ticket? La somma spettante viene calcolata su base mensile. Il datore di lavoro deve infatti versare 40,83 euro per ogni mese di lavoro effettuato dal dipendente. Per un lavoratore assunto a gennaio 2015 e licenziato a fine settembre, è dovuto un contributo pari a 367,46 euro, dato che il periodo lavorato è di 9 mesi.

Naspi a chi non spetta

Non vige l’obbligo di versamento in caso di licenziamenti effettuati dopo un cambio di appalto, ai quali sono succedute assunzioni presso altri datori di lavoro. La Naspi non è dovuta nemmeno in caso di interruzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel settore delle costruzioni edili, a causa della conclusione delle attività e chiusura del cantiere.

Restano escluse dal contributo anche le cessazioni avvenute a seguito di accordi sindacali nell’ambito di procedure ex articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, ossia di riduzione di personale dirigente concluse con accordo firmato da un associazione sindacale. Tale esenzione è valida esclusivamente in riferimento a situazioni rientranti nel quadro dei provvedimenti di tutela dei lavoratori anziani indicato all’articolo 4 della legge n. 92/2012.

Naspi 2015: quando è obbligatorio il ticket licenziamento

Ricordiamo che il ticket è dovuto in caso di licenziamento per giusta causa, giustificato motivo soggettivo e oggettivo, per le dimissioni per giusta causa e per quelle intervenute durante il periodo di maternità. Il contributo è previsto anche in caso di risoluzione consensuale con procedura di conciliazione.

Il ticket di licenziamento non è dovuto in caso di decesso e dimissioni del dipendente e scadenza del termine del contratto a tempo determinato. Non spetta il contribuito anche in caso di licenziamento di lavoratori del settore domestico, giornalisti assicurati presso la gestione Inpgi e licenziamento di operai agricoli. Il ticket non è dovuto nemmeno per i licenziamenti collettivi.

 

Licenziamento Giusta Causa

Licenziamento lavoratore a progetto Licenziamento lavoratore a progetto e sospensione del contratto Il lavoro a progetto, meglio noto come Co.Co.Pro, è la forma di lavoro autonomo che ha sostituito i contratti di collaborazione coordinata e continuativa (i cosiddetti Co.Co.Co). A differenza del tradizionale contratto di lavoro subordinato, il Co.Co.Pro viene incontro alle esigenze d...
Mobbing sul lavoro normative, quali sono? Mobbing sul lavoro normative, quali leggi intervengono? Il mobbing è stato introdotto in ambito giurisprudenziale nel 1999, inseguito a una sentenza presentata dal Tribunale di Torino. Ciononostante non è ancora disponibile una leggere dedicata in misura esclusiva al mobbing, anche se vi sono norme che tutelano le vittime di comportamenti ritenuti...
Dimissioni volontarie: ecco come presentarle Cosa sono le dimissioni volontarie Le dimissioni sono l’atto unilaterale attraverso il quale il dipendente comunica al datore di lavoro la volontà di non proseguire il rapporto di lavoro. A differenza di quanto avviene con il licenziamento, che può essere compiuto solo se vi sono delle ragioni che lo giustificano, le dimissioni non devono essere m...
Licenziamento lavoratrice madre Licenziamento lavoratrice madre: licenziamento per giusta causa e cessazione attività La legge stabilisce il divieto di licenziare la lavoratrice madre per tutto il periodo compreso tra l’inizio della gravidanza e il compimento di un anno di età del bambino. Tale divieto opera anche nel caso in cui, al momento del licenziamento, il datore di lavor...
Come effettuare il calcolo Tfr? Quali i fattori coinvolti? Cos’è il Tfr e come calcolarlo Il Tfr ossia il trattamento di fine rapporto è una somma che spetta ai lavoratori dipendenti che hanno concluso un rapporto di lavoro. Noto anche come liquidazione o buona uscita, il Tfr può essere calcolato mettendo in pratica alcune semplici formule matematiche. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i passaggi da seg...
Licenziamento per abbandono posto lavoro Licenziamento per abbandono posto lavoro per giustificato motivo o giusta causa L’abbandono ingiustificato del posto di lavoro rientra nelle casistiche previste per il licenziamento per giustificato motivo soggettivo, ossia per inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del dipendente. Da non confondere con quello per giusta causa (o in...
Lettera dimissioni effetto immediato Lettera dimissioni con effetto immediato senza preavviso: quando è prevista Le dimissioni sono l’atto unilaterale con cui il lavoratore comunica al datore di lavoro che non intende proseguire il rapporto. Generalmente le dimissioni vengono presentate quando il dipendente trova un impiego a condizioni migliori o quando, per altre ragioni, ritiene c...
Licenziamento per giusta causa falsa malattia Cos’è il licenziamento per giusta causa falsa malattia Nel diritto del lavoro si definisce malattia lo stato patologico che determina una condizione di incapacità al lavoro, tale da portare alla sospensione temporanea del rapporto. Durante la malattia il lavoratore ha diritto al mantenimento del posto di lavoro, al versamento dei contributi e ad u...
naspi