Preavviso dimissioni: quando è richiesto

Cos’è il preavviso dimissioni

Il lavoratore dipendente che decide interrompere il rapporto lavorativo deve comunicare, con un dovuto preavviso, questa sua volontà al datore di lavoro, redigendo la cosiddetta lettera di dimissioni.

Vi sono comunque delle dimissioni per le quali non è prevista l’accettazione, in questo caso il loro effetto è prodotto nel momento stesso in cui il datore di lavoro ne viene a conoscenza. Ma entriamo nel merito della questione formalizzando i diversi elementi pertinenti.

Con l’espressione periodo di preavviso si intende il lasso di tempo compreso tra la data di rassegna delle dimissioni e quella di conclusione del contratto, durante il quale il dipendente continua a svolgere la propria attività lavorativa. La durata del preavviso è definita dal contratto collettivo applicato al lavoratore.

In caso di mancato preavviso, il dipendente deve corrispondere al datore di lavoro l’indennità di mancato preavviso dimissioni, per un importo pari alla retribuzione che avrebbe percepito durante il periodo di preavviso non lavorato. Un onere da non sottovalutare e che può risultare economicamente gravoso.

Dimissioni per giusta causa senza preavviso

Il dipendente non è tenuto a dare il preavviso dimissioni per quelle rassegnate durante il periodo di prova. Il preavviso non è inoltre necessario in caso di dimissioni per giusta causa, ossia se si verifica una situazione che non consente la prosecuzione del rapporto di lavoro nemmeno in via provvisoria.

Ricordiamo infine che non sono conteggiati tra i giorni di preavviso delle dimissioni, quelli relativi ad eventuali assenze del lavoratore per malattia, infortunio, maternità o ferie.

 

Licenziamento Giusta Causa

Lettera Licenziamento Giusta Causa Lettera licenziamento giusta causa o giustificato motivo Per licenziare un lavoratore è necessario che si verifichino determinate situazioni legate alla condotta del soggetto o alla riorganizzazione aziendale. Le motivazioni legate alla condotta del lavoratore si dividono in: giusta causa e giustificato motivo soggettivo. Con l’espressione “giu...
Jobs Act legge: i punti centrali della riforma Jobs Act legge testo: quali sono le novità? Il Job Act ha riscritto molti elementi che interessano la realtà professionale di imprenditori e lavoratori dipendenti, cerchiamo di mettere in luce gli aspetti centrali di questa materia. Jobs Act legge: i passaggi chiave della riforma È stato introdotto il contratto a tutele crescenti: i nuovi dipend...
Differenza dimissioni licenziamento Differenza dimissioni licenziamento: cosa cambia Licenziamento e dimissioni sono i due atti che permettono la conclusione anticipata e unilaterale del rapporto di lavoro. Le dimissioni sono il documento con cui il lavoratore dipendente recede il contratto di lavoro e hanno effetto nel momento in cui ne viene data comunicazione al datore di lavoro....
Licenziamento periodo di comporto, quando si verifica la rinuncia? Cos’è il licenziamento periodo di comporto Il periodo di comporto è l’arco temporale in cui il dipendente assente per malattia ha diritto a conservare il posto di lavoro, ossia non può essere licenziato. Fanno tuttavia eccezione i licenziamenti per giusta causa, giustificato motivo oggettivo o totale cessazione dell’attività di impresa. In tutt...
Licenziamento ad nutum preavviso e casi di nullità Licenziamento ad nutum significato e applicazione L’ordinamento italiano prevede che il recesso da parte del datore di lavoro deve essere sorretto da una motivazione valida (giusta causa, giustificato motivo oggettivo o giustificato motivo soggettivo). Tuttavia questa regola generale non si applica in alcune limitate ipotesi, in cui il datore di l...
Licenziamento lavoratore domestico Licenziamento lavoratore domestico Inps: quando è possibile Chi sono i lavoratori domestici? Si definiscono lavoratori domestici tutti i soggetti che lavorano in modo continuativo per far fronte a necessità legate alla vita familiare del datore di lavoro, ad esempio colf, assistenti familiari, baby sitter, governanti, cuochi ecc. Rientrano nella c...
Licenziamento disoccupazione Inps: chi può ottenere Naspi Licenziamento disoccupazione Inps: l’interpello Ministero-CISL L’indennità di disoccupazione Naspi può essere riconosciuta anche ai lavoratori licenziati per motivi disciplinari? È possibile ottenere la Naspi se il dipendente ha accettato la conciliazione agevolata prevista dal Jobs Act? Questi i quesiti dell’istanza per interpello avanzata dalla ...
Jobs Act: cosa è cambiato in materia di licenziamenti? Nuovo contratto a tutele crescenti: le regole del Jobs Act per il licenziamento Entrato in vigore da più di un mese il Jobs Act ha segnato un profondo cambiamento nel mondo del lavoro, introducendo il contratto a tutele crescenti. Il D. Lgs. n. 23 del 4 marzo 2015, primo decreto attuativo del Jobs Act (legge 183/2014), prevede infatti per i nuovi ...
preavviso dimissioni