Il Senato si è espresso positivamente in merito agli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act. Dopo il via libera del Cdm e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, le nuove normative saranno legge, completando così il percorso della riforma del lavoro.
A dare la notizia è stata Anna Maria Parente, capogruppo del Pd in commissione Lavoro a Palazzo Madama, che ha definito il Jobs Act una riforma fondamentale per il Paese, conclusa “nel tempo record di un anno e mezzo”.
Una manovra volta a stabilizzare l’ingresso nel mondo del lavoro e ad aumentare la platea dei soggetti che hanno diritto agli ammortizzatori sociali. Obiettivi che insieme al sostegno per quanti cercano un nuovo impiego dopo aver perso il lavoro, rappresentano i tre perni della riforma, spiega la capogruppo.
In questo contesto, con il decreto attuativo sui servizi per il lavoro e politiche attive (di cui la stessa è stata relatrice in commissione) si mira alla creazione di un nuovo sistema: più efficace del precedente e che sia davvero dalla parte dei disoccupati. Nel parere appena approvato, continua la senatrice, si chiede al Governo Renzi di stanziare e garantire delle risorse adeguate “per la collocazione del personale dei centri per l’impiego e il rafforzamento degli stessi”.
“Inoltre – ha precisato la senatrice Parente – ho invitato il governo a non procedere allo scioglimento di Italia Lavoro Spa”, proponendo anzi un’integrazione societaria e gestionale con l’Anpal.
Nello specifico, con il nuovo decreto attuativo si chiede di inserire, tra i compiti della nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, la creazione di un database nazionale delle competenze. Strumento volto all’inserimento nel mondo del lavoro dei cittadini “in uscita dal sistema di istruzione o dal mercato del lavoro”.
“L’acquisizione delle competenze da parte dei lavoratori e delle lavoratrici è il nostro futuro” ha dichiarato la capogruppo, che vede nella formazione l’unica soluzione per essere competitivi nel mercato globale.
Tenendo conto dell’entità delle risorse finanziare disponibili e del coordinamento necessario a mettere in atto la riforma degli ammortizzatori sociali, nel parere si invita inoltre il governo a ridurre la platea dei beneficiari dell’assegno di ricollocazione. Riservando il beneficio solo ai beneficiari della Naspi.
Infine, ha concluso Parente, “monitoreremo l’implementazione della riforma” che secondo lei darà certamente i risultati sperati, sia in tema di tutela dei lavoratori che per incoraggiare gli investimenti in Italia.