Oltre ad affiancare il sostegno al reddito dei lavoratori disoccupati, il riordino degli ammortizzatori sociali previsto dal Jobs Act sottolinea l’abolizione della cassa integrazione in deroga a partire dal 2016.
Rimarranno in vigore la cassa integrazione ordinaria e straordinaria anche se con una durata ridotta, che in alcuni settori risulta addirittura dimezzata. La prestazione è prevista per un massimo di 24 mesi nel quinquennio, durata che sale a 30 mesi per il settore edile e che può arrivare fino a 36 mesi utilizzando i contratti di solidarietà.
Un’altra novità in merito alla cassa integrazione è data dalle aliquote di finanziamento. Le aliquote base scendono al 10%, mentre salgono quelle per le imprese che utilizzeranno la cassa integrazione. Di seguito riportiamo le nuove aliquote per le imprese.
Così facendo la riforma del lavoro intende disincentivare l’utilizzo dell’ammortizzatore. La possibilità di utilizzare la cassa integrazione, inoltre, è stata annullata per le aziende che non hanno speranze di ripresa. A queste, infatti, è stato vietato l’utilizzo dell’ammortizzatore anche in caso di cessazione dell’attività.
Novità interessanti anche per le aziende che tradizionalmente non possono usufruire della Cassa integrazione. Le imprese con meno di 5 dipendenti, che non possono ricorrere all’ammortizzatore, potranno fruire di un sostegno al reddito per i propri dipendenti. L’aiuto in questione è finanziato da un fondo di solidarietà residuale dell’Inps, alimentato dai versamenti dalle aziende stesse con un’aliquota dello 0,45% sul monte salari.