La questione dell’assenteismo dal lavoro è una materia molto delicata e importante sia in termini di produttività che di occupazione. In certe circostanze l’assenteismo prodotto dal lavoratore dipendente può condurre anche a un danno importante in merito al rapporto di fiducia che si determina con il datore di lavoro, e può quindi configurarsi come giusta causa per un ipotetico licenziamento.
Da ciò nasce la necessità per le imprese di individuare forme di tutela nei confronti dell’assenteismo più grave. Per appurare le mancanze del dipendente, il datore di lavoro, in base a quanto disposto in più di una istanza dalla Corte di Cassazione, può utilizzare il supporto di strutture investigative private.
Il tipo di accertamento più immediato, che può essere condotto dalla stessa figura investigativa, è la sorveglianza del lavoratore assenteista. Può accadere, infatti, in particolare nelle imprese con un gran numero di dipendenti, che i lavoratori si professino in malattia per condurre altre attività, come ad esempio un secondo lavoro.
Le visite fiscali non sono capaci di assicurare un assoluto controllo sulle assenze per malattia o infortunio. È questo quadro a spingere il datore di lavoro a rivolgersi all’investigatore privato per produrre un attività di sorveglianza del presunto malato.
L’assenteista ha un impatto negativo per i bilanci aziendali, perché riduce la produttività dell’impresa, ma presenta degli oneri per l’intera collettività. Dobbiamo comunque tenere conto che l’assenteismo assume spesso forme molto diverse, non sempre facili da individuare, dall’utilizzo sistematico dei permessi per malattia all’impiego di periodi di aspettativa per ragioni personali arrivando fino alle assenze ingiustificate.