I Contratti Collettivi Nazionali di categoria (Ccnl) stabiliscono per ogni livello di inquadramento un periodo di preavviso che, sia i dipendenti che i datori di lavoro, sono tenuti ad osservare prima di recedere, in modo unilaterale, dal contratto.
Il periodo di preavviso, che varia in base all’anzianità di servizio del dipendente, è generalmente riportato nel contratto di lavoro. Nel caso in cui non vi sia specificato, il termine da rispettare in caso di licenziamento viene definito facendo riferimento al contratto collettivo applicabile al dipendente.
Il licenziamento senza preavviso è regolamentato dagli articoli 337 e 337d della Costituzione. Poiché questo sia legittimo, è necessario che il datore di lavoro comunichi il licenziamento entro due o tre giorni dal momento in cui viene a conoscenza del fatto che porterà alla cessazione del rapporto.
È bene precisare che se il dipendente è assunto con contratto a tempo determinato, ciascuno dei contraenti può recedere dal contratto senza preavviso, mentre se il contratto è a tempo indeterminato la conclusione del rapporto di lavoro senza preavviso può avvenire solo in caso di licenziamento per giusta causa.
I contratti collettivi prevedono, infatti, che in presenza di una giusta causa il datore di lavoro possa licenziare il dipendente senza preavviso. Con l’espressione giusta causa si indica un fatto di una gravità tale da non permettere la prosecuzione del rapporto di lavoro, nemmeno in via provvisoria.
È considerato licenziamento per giusta causa quello avvenuto in seguito al rifiuto ingiustificato, da parte del lavoratore, a svolgere l’attività richiesta o a riprendere il servizio dopo una visita medica attestante l’abilità al lavoro. Si parla di giusta causa anche nel caso in cui si sia appurato che nel periodo di malattia il dipendente ha svolto, per conto di terzi o per se stesso, un’attività lavorativa tale da pregiudicare la sua guarigione.
Il datore di lavoro può licenziare senza preavviso anche il dipendente che durante lo svolgimento dell’attività ha rubato beni appartenenti all’azienda, o ha tenuto una condotta penalmente rilevante, tale da compromettere il rapporto di fiducia esistente tra le parti.
Ricordiamo infine che l’articolo 2119 del Codice Civile stabilisce che in caso di contratto a tempo indeterminato, il datore di lavoro è tenuto a versare al dipendente licenziato senza preavviso un’indennità equivalente alla retribuzione che gli sarebbe spettata per il periodo di preavviso.