Dimissioni volontarie e disoccupazione

Dimissioni volontarie e disoccupazione 2015: chi ha diritto all’indennità

I lavoratori che perdono il posto di lavoro hanno diritto all’indennità di disoccupazione, un trattamento economico sostitutivo della retribuzione erogato dall’Inps. In questo modo il lavoratore percepisce un assegno che riduce gli effetti negativi della mancanza di un lavoro. Il sussidio è volto a tutelare chi ha perso il lavoro involontariamente.

Generalmente, infatti, non hanno diritto all’indennità di disoccupazione quanti si sono dimessi, ossia hanno perso il posto di lavoro per volontà propria. Unica eccezione è rappresentata dalle dimissioni per giusta causa. A tal proposito si è espressa la Corte Costituzionale, che ha chiarito quali sono i casi in cui le dimissioni del lavoratore indicano una disoccupazione involontaria e di conseguenza danno diritto alla disoccupazione.

Dimissioni volontarie e disoccupazione: legittimità costituzionale e giusta causa

Con una sentenza del 2002, infatti, la Corte ha stabilito che sono da considerarsi “per giusta causa” esclusivamente le dimissioni non riconducibili alla libera scelta del lavoratore, ossia indotte da comportamenti del datore di lavoro tali da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto. In tal caso, nonostante sia il dipendente a recedere dal contratto, si parla di disoccupazione involontaria.

La Corte Costituzionale è intervenuta anche in merito alla questione della legittimità costituzionale dell’art. 34 comma 5 della legge n. 448/1998, in base al quale era stato disposto che in caso di dimissioni successive al 31 dicembre 1998 i dipendenti non avrebbero avuto diritto, in nessun caso, all’indennità ordinaria di disoccupazione. Ovviamene la Corte ha dichiarato non fondata tale questione di legittimità, cancellando quanto stabilito dalla legge 448/1998.

Sussidio di disoccupazione e dimissioni volontarie: la circolare dell’Inps

Dimissioni volontarie e disoccupazione: quando spettano? Con la circolare n. 163 del 2003, l’Inps ha elencato tutti i casi in cui la dimissione è considerata per giusta causa. Tra questi troviamo:

  • molestie sessuali nei luoghi di lavoro
  • mancato versamento della retribuzione o della contribuzione previdenziale
  • modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative attribuite al dipendente
  • mobbing, ossia comportamenti vessatori da parte di superiori o colleghi, tali da portare al crollo dell’equilibrio psico-fisico del lavoratore
  • importanti variazioni delle condizioni di lavoro cui è sottoposto il dipendente, avvenute in seguito alla cessione ad altre persone (fisiche o giuridiche) dell’azienda
  • lo spostamento del lavoratore in una nuova sede senza che sussistano le ragioni tecniche, organizzative e produttive previste dall’art. 2103 codice civile
  • comportamento ingiurioso tenuto da un superiore.

Ricordiamo che è da considerarsi dimissione per giusta causa anche quella avvenuta per risoluzione consensuale del rapporto di lavoro (in quanto rappresenta una notevole variazione delle condizioni di lavoro successiva a una cessione dell’azienda) e il trasferimento a una diversa sede dell’azienda che si trovi a una notevole distanza dalla residenza.

 

Licenziamento Giusta Causa

Visita fiscale online e perdita dei diritti Visita fiscale online malattia 2015 Il dipendente assente dal lavoro per malattia ha il diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro e riceve un trattamento economico definito in base al contratto collettivo applicabile alla propria posizione e al periodo di assenza, come stabilito dalla legge vigente. Per usufruire di questi benefici il...
Differenza dimissioni licenziamento: quali le principali? Differenza dimissioni licenziamento: cosa cambia Licenziamento e dimissioni sono i due atti che permettono la conclusione anticipata e unilaterale del rapporto di lavoro. Le dimissioni sono il documento con cui il lavoratore dipendente recede il contratto di lavoro e hanno effetto nel momento in cui ne viene data comunicazione al datore di lavoro....
Accertamento malattia dipendente Accertamento malattia dipendente: visite fiscali Inps e ASL Le assenze dal lavoro per malattia rientrano tra le assenze giustificate, poiché la malattia altera le capacità lavorative. Il dipendente in malattia ha infatti diritto al mantenimento del proprio posto di lavoro e percepisce un’indennità. L’assenza per malattia non determina inoltre l’in...
Licenziamenti Jobs Act: le nuove regole in vigore da marzo 2015 Licenziamenti Jobs Act: come cambia la normativa Lo scorso 7 marzo 2015 è entrato in vigore il D.Lgs. 23/2015, uno dei principali decreti attuativi del Jobs Act. Il decreto descrive il funzionamento del contratto di lavoro a tutele crescenti e modifica le norme per i licenziamenti individuali e collettivi di impiegati, operai e quadri assunti a te...
Preavviso licenziamento: quando è previsto? Preavviso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo I Contratti Collettivi Nazionali definiscono, per ogni livello di inquadramento, un determinato periodo di preavviso che il datore di lavoro e il dipendente devono rispettare in caso di recessione unilaterale dal contratto per giustificato motivo. Istituito a tutela della parte che su...
Riforma articolo 18 licenziamenti Riforma Articolo 18 licenziamenti: cosa cambia per i neoassunti Il Jobs Act varato dal Governo Renzi definisce una riforma dell’articolo 18 e una conseguente modifica delle norme previste per il licenziamento dei lavoratori dipendenti. Per i nuovi assunti vigono, infatti, regole diverse da quelle applicate a quanti sono già in possesso di contratt...
Dimissioni volontarie online Dimissioni volontarie online: la nuova procedura introdotta dal Jobs Act L’entrata in vigore dei decreti attuativi Jobs Act ha modificato la procedura di presentazione delle dimissioni volontarie. Il Governo e il Ministero del Lavoro sono già al lavoro per mettere a punto un nuovo modulo per le dimissioni online, attraverso il quale i lavoratori p...
Licenziamento Job Act: cosa cambia per i lavoratori? Licenziamento Job Act articolo 18 Con il Jobs Act il Governo Renzi ha deciso di cambiare le regole previste per il licenziamento dei lavoratori dipendenti. Gli assunti a partire dal 2015 non avranno infatti le tutele previste dall'articolo 18, che fino al 2014 prevedeva il reintegro del dipendente in azienda in caso di licenziamento illegittimo. M...
dimissioni volontarie e disoccupazione