Preavviso dimissioni: quando è richiesto

Cos’è il preavviso dimissioni

Il lavoratore dipendente che decide interrompere il rapporto lavorativo deve comunicare, con un dovuto preavviso, questa sua volontà al datore di lavoro, redigendo la cosiddetta lettera di dimissioni.

Vi sono comunque delle dimissioni per le quali non è prevista l’accettazione, in questo caso il loro effetto è prodotto nel momento stesso in cui il datore di lavoro ne viene a conoscenza. Ma entriamo nel merito della questione formalizzando i diversi elementi pertinenti.

Con l’espressione periodo di preavviso si intende il lasso di tempo compreso tra la data di rassegna delle dimissioni e quella di conclusione del contratto, durante il quale il dipendente continua a svolgere la propria attività lavorativa. La durata del preavviso è definita dal contratto collettivo applicato al lavoratore.

In caso di mancato preavviso, il dipendente deve corrispondere al datore di lavoro l’indennità di mancato preavviso dimissioni, per un importo pari alla retribuzione che avrebbe percepito durante il periodo di preavviso non lavorato. Un onere da non sottovalutare e che può risultare economicamente gravoso.

Dimissioni per giusta causa senza preavviso

Il dipendente non è tenuto a dare il preavviso dimissioni per quelle rassegnate durante il periodo di prova. Il preavviso non è inoltre necessario in caso di dimissioni per giusta causa, ossia se si verifica una situazione che non consente la prosecuzione del rapporto di lavoro nemmeno in via provvisoria.

Ricordiamo infine che non sono conteggiati tra i giorni di preavviso delle dimissioni, quelli relativi ad eventuali assenze del lavoratore per malattia, infortunio, maternità o ferie.

 

Licenziamento Giusta Causa

Licenziamento lavoratore domestico Licenziamento lavoratore domestico Inps: quando è possibile Chi sono i lavoratori domestici? Si definiscono lavoratori domestici tutti i soggetti che lavorano in modo continuativo per far fronte a necessità legate alla vita familiare del datore di lavoro, ad esempio colf, assistenti familiari, baby sitter, governanti, cuochi ecc. Rientrano nella c...
Riforma articolo 18 licenziamenti Riforma Articolo 18 licenziamenti: cosa cambia per i neoassunti Il Jobs Act varato dal Governo Renzi definisce una riforma dell’articolo 18 e una conseguente modifica delle norme previste per il licenziamento dei lavoratori dipendenti. Per i nuovi assunti vigono, infatti, regole diverse da quelle applicate a quanti sono già in possesso di contratt...
Licenziamento periodo di comporto, quando si verifica la rinuncia? Cos’è il licenziamento periodo di comporto Il periodo di comporto è l’arco temporale in cui il dipendente assente per malattia ha diritto a conservare il posto di lavoro, ossia non può essere licenziato. Fanno tuttavia eccezione i licenziamenti per giusta causa, giustificato motivo oggettivo o totale cessazione dell’attività di impresa. In tutt...
Dimissioni volontarie e disoccupazione Dimissioni volontarie e disoccupazione 2015: chi ha diritto all’indennità I lavoratori che perdono il posto di lavoro hanno diritto all’indennità di disoccupazione, un trattamento economico sostitutivo della retribuzione erogato dall’Inps. In questo modo il lavoratore percepisce un assegno che riduce gli effetti negativi della mancanza di un lavor...
Licenziamenti Jobs Act: le nuove regole in vigore da marzo 2015 Licenziamenti Jobs Act: come cambia la normativa Lo scorso 7 marzo 2015 è entrato in vigore il D.Lgs. 23/2015, uno dei principali decreti attuativi del Jobs Act. Il decreto descrive il funzionamento del contratto di lavoro a tutele crescenti e modifica le norme per i licenziamenti individuali e collettivi di impiegati, operai e quadri assunti a te...
Conversione licenziamento giusta causa giustificato motivo Conversione licenziamento giusta causa giustificato motivo soggettivo: le condizioni necessarie La giusta causa e il giustificato motivo soggettivo sono due delle motivazioni che la Legge ritiene idonee a legittimare la fine di un rapporto di lavoro. Il licenziamento per giustificato motivo soggettivo prevede un periodo di preavviso, mentre quello...
Leggi licenziamento lavoro: le modifiche del Jobs Act Leggi licenziamento lavoro per motivi economici Il Jobs Act del governo Renzi ha cambiato radicalmente le normative che regolano il licenziamento dei lavorati dipendenti nel settore privato. In questo approfondimento passeremo in rassegna le maggiori modifiche apportate dalla riforma del lavoro in tema di licenziamenti, che si applicano ai neoassu...
Contributo di licenziamento: di cosa si tratta e come funziona Contributo di licenziamento cos'è e quando è previsto L’azienda che decide di licenziare un dipendente deve sostenere una spesa obbligatoria, che prende il nome di contributo di licenziamento. Si tratta di una forma di contribuzione, introdotta dalla legge Fornero, finalizzata al finanziamento delle prestazioni di disoccupazione erogate attraverso...
preavviso dimissioni