La giusta causa di licenziamento è una situazione che con conoscente la prosecuzione del rapporto di lavoro nemmeno in via provvisoria, a causa di una condotta scorretta tenuta dal dipendente. Stando a quanto definito dalla normativa vigente, in sede di giudizio è possibile rilevare la giusta causa di licenziamento solo se la mancanza commessa dal dipendente viene riscontrata in modo concreto e non come fatto astratto.
L’accertamento della giusta causa prevede la valutazione della condotta tenuta dal dipendente, per definire se questa rappresenti effettivamente un impedimento alla prosecuzione del rapporto di lavoro. Si tratta dunque di una valutazione concreta degli aspetti inerenti la natura del rapporto di lavoro tra datore e dipendente, le mansioni svolte da dipendente e del grado responsabilità del dipendente. In altre parole si analizzano anche le circostanze che hanno portato al verificarsi del fatto e l’intenzionalità.
Un fatto che ha determinato la giusta causa di licenziamento può avere un’incidenza sul vincolo fiduciario tra le parte se commesso da un dirigente, mentre può essere meno grave se è stato commesso da un impiegato con mansioni non direttive e senza grandi responsabilità.
Secondo la giurisprudenza, se il comportamento del dipendente ha fatto venir meno il requisito della fiducia, l’assenza o la modesta entità di un danno economico a carico del datore di lavoro è irrilevante. È sufficiente, dunque, che il lavoratore abbia determinato un pericolo obiettivo di danno che sia di concreto rilievo.
Sono considerati motivi di legittimo licenziamento per giusta causa il furto a danno del datore di lavoro, l’insubordinazione, la rissa, l’ingiuria grave, l’abbandono ingiustificato del posto di lavoro e la divulgazione di segreti aziendali.
In alcuni casi possono costituire giusta causa di licenziamento anche i comportamenti tenuti al di fuori dell’attività lavorativa. Tuttavia si tratta di un fenomeno limitato a situazioni che, per via della loro natura e gravità, mettono in evidenza la totale inaffidabilità professionale del lavoratore.
Per accertare l’esistenza della giusta causa è consigliabile affidarsi ad agenzie di investigazione specializzate nel trattare problematiche inerenti alla sfera lavorativa, come ad esempio Capta Investigazioni, uno dei principali operatori del settore.
Nei casi consentiti dalla normativa vigente, le prove che attestano l’esistenza della giusta causa di licenziamento possono essere corredate da filmati e fotografie. Documenti che possono essere utilizzati in sede giudiziaria. Prove di questo tipo sono indispensabili per dimostrare in sede di giudizio gli illeciti subiti, soprattutto se si considera che per legge le prove raccolte direttamente dall’azienda non valide.