In aumento i rapporti di lavoro in Italia. Lo ha detto il Ministero del Lavoro, dichiarando che a maggio 2015 sono stati sottoscritti 184707 nuovi contratti. Un dato senza dubbio positivo, ma che certo non deve sorprendere. Le nuove assunzioni sono, infatti, piuttosto in linea con quelle registrate a maggio 2014, quando se ne contavano 181163. Un differenza di nemmeno 4 mila unità.
Se si analizzano poi le tipologie dei nuovi contratti, è chiaro che a determinare il trend positivo sono state le assunzioni a tempo determinato. In questa tipologia di contratto, infatti, le attivazioni hanno superato di 184 mila unità le cessazioni. Un dato legato ovviamente alla stagionalità e alle possibilità di lavoro estivo legate esclusivamente al turismo.
Per quanto riguarda i rapporti a tempo indeterminato, invece, le nuove attivazioni sono state solo 271 in più rispetto alle cessazioni. Un dato che si differenzia molto dall’andamento dello scorso anno, quando la differenza attivazioni- cessazioni era in negativo, per la precisione a quota -17mila unità.
È giusto quindi parlare di un rafforzamento del contratto a tempo indeterminato, come confermano i dati relativi alle stabilizzazioni dei rapporti a termine. Si stima infatti che, solo a maggio, siano state oltre 30 mila le trasformazioni, una crescita del 43,2% rispetto allo scorso anno.
Rimane però da capire se queste stabilizzazioni siano merito dell’esonero contributivo attivo per il 2015 o della maggiore libertà di licenziamento introdotta dal Jobs Act del Governo Renzi. Ma per avere un riscontro in questo senso sarà necessario aspettare la fine dell’anno e la contestuale fine degli incentivi per le assunzioni.
Nel dettaglio i dati forniti dal Ministero riportano 184 mila contratti di lavoro in più, un dato che rappresenta la differenza tra le attivazioni (934 mila) e le cessazioni di rapporti di lavoro (749 mila). L’aumento delle attivazioni è stimato al 3,8% rispetto alle 899 mila di maggio 2014. Allo stesso tempo però sono cresciute anche le cessazioni, che passano da 718 mila a 749 mila.
Un dato che sostanzialmente ricalca le cifre pubblicate dall’Istat. Secondo l’ente di statistica, infatti, nel corso dell’anno il tasso di occupazione sarebbe rimasto quasi stabile, con un aumento di appena lo 0,3%.
Tra le varie tipologie di contratto, ha dominare è stato il tempo determinato, con 643 mila attivazioni, un dato in aumento rispetto alle 10 mila unità dello scorso anno. I contratti di apprendistato si sono invece attestati a quota 19 mila, mentre per le collaborazioni si contano 36 mila contratti.