UnipolSai licenzia 26 dipendenti per “esubero anagrafico”. “La tristissima vicenda dei licenziamenti collettivi non poteva avere un epilogo peggiore” hanno commentano i Coordinamenti dei sindacati Fna e Snfia, ricordando che tali provvedimenti sono conseguenti all’accordo per l’inversione dei criteri, sottoscritto dalle Organizzazioni Confederali.
Tale intesa prevedeva infatti il licenziamento di 26 dipendenti ex Legge 223/91 in seguito all’attivazione di una procedura volta a scardinare il principio della volontarietà, utilizzando “come pretesto” quello che le associazioni sindacali hanno definito “ un settore importante e sofferente come è quello dei Sinistri”.
Stando a quanto riportato dai rappresentanti dei lavoratori che a fine 2014 non hanno sottoscritto l’accordo, l’azienda avrebbe convocato i soggetti interessati dal provvedimento “per comunicazioni inerenti il rapporto di lavoro”, consegnando poi le lettere di licenziamento “con effetto immediato”. UnipolSai avrebbe quindi impedito ai dipendenti di avvalersi dell’assistenza sindacale, negando ai rappresentati l’ingresso durante i colloqui.
Tra i licenziati figurano anche lavoratori assenti per malattia, nonostante questa sia una pratica in netto contrasto con la normativa vigente. La procedura adottata, inoltre, ha obbligato i soggetti licenziati ad abbandonare immediatamente il posto di lavoro, scortati dal servizio di sorveglianza, che gli ha consentito solo di ritirare gli effetti personali.
Un trattamento, rimarcano Fna e Snfia, che non è stato riservato nemmeno a “dipendenti che hanno commesso gravi illeciti e che vengono licenziati in tronco”. I licenziamenti UnipolSai, sempre secondo i sindacati, si sarebbero basati su un presupposto ingiustificato, soprattutto se si tiene conto che il Gruppo dichiara, grazie all’impegno dei propri dipendenti, diverse centinaia di milioni di utile e preannuncia investimenti per circa 300 milioni di euro.
Ma a cosa ha condotto la misura riorganizzativa applicata da UnipolSai? Secondo le associazioni sindacali a poco, dato che non ha generato i risultati attesi ed evidenzia una flessione degli incassi e inefficienze in vari settori dell’azienda. Senza contare che è già stata annunciata la chiusura di un vasto numero di centri di liquidazione sinistri.
Una manovra che porterebbe a un peggioramento del servizio offerto e notevoli disagi ai lavoratori addetti presso le sedi in chiusura, che potrebbero doversi trasferire presso un’altra sede, o cambiare residenza in un’altra città. Insomma un comportamento in netto contrasto con la politica aziendale, dato che UnipolSai si è sempre detta attenta ai propri lavoratori e alle ricadute sociali delle proprie decisioni.