Suo figlio insulta le prostitute thailandesi e lui perde il posto. Nigel Pearson, 51 anni, manager dei Leicester City da lungo tempo (anche se con una parentesi all’Hull City nel 2010-11) avrebbe dovuto essere riconfermato dopo la salvezza dei Foxes. La squadra, sempre agli ultimi posti della classifica, ha evitato miracolosamente la retrocessione con vittorie strepitose, come il 2-0 al Southampton e il 3-2 con il West Ham. 22 punti nelle ultime 9 partite.
Risultati che però non sono bastati a salvare Pearson, penalizzato per la condotta riprovevole tenuta dal figlio James (22 anni) difensore nello stesso club. Di recente il giovane Pearson è stato al centro di uno scandalo insieme ad altri due giocatori del Leicester City, Tom Hopper e Adam Smith.
I tre si sono fatti filmare mentre erano impegnati in un’orgia con delle prostitute durante una tournée in Tailandia. Pare che nel video si sentano distintamente le frasi razziste pronunciate nei confronti delle ragazze. Dapprima sottoposti a un’indagine interna, i calciatori sono stati licenziati.
Il club, infatti, tiene molto alla sua reputazione e sa quanto sia importante l’immagine per il merchandising. Altro fattore che di certo non ha migliorato la posizione dei ragazzi è che il proprietario della squadra, Vichai Raksriaksorn, è di origini thailandesi. Dopo poche settimane il Leicester City ha deciso di dare il ben servito anche a Nigel Pearson.
Così, dopo alcuni episodi che già mettevano a rischio la sua carriera, durante il campionato ha chiamato un giornalista “struzzo” e ha litigando animatamente con James McArthur del Crystal Palace (mettendogli anche le mani addosso), il manager è stato mandato a casa. L’orgia del figlio è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.